La Dieta barf, ovvero Bone And Raw Food, Born Again Raw Feeders.. oppure Biologically Appropriate Raw Food, quanti termini che ci sono per descrivere l’acronimo B.A.R.F.
In pratica dieta a crudo biologicamente appropriata. Ma è proprio così? Una dieta appropriata?
Nel 1993, un medico veterinario Australiano, Ian Billinghurst ha suscitato scalpore pubblicando un libro dal titolo “give your dog a bone”, ovvero dai un osso al tuo cane. Scalpore perchè nell’ambiente veterinario da sempre, si sconsiglia di alimentare i nostri cani e gatti con le ossa… ma vedremo piu avanti il perchè!
Il concetto alla base della sua filosofia, perche’ di questo si tratta, non di scienza, ma filosofia, cioè principi ottenuti dalla sua riflessione e dal suo pensiero, comunque dicevo il concetto alla base della sua idea di dieta, ripetuto nei suoi due libri successivi, è che il cibo commerciale industriale, a base di cereali e carne, con cui abbiamo nutrito da più di quarant’anni i nostri animali domestici è completamente inappropriato. Il suo pensiero, la sua idea, il suo credo invece è basato sulla alimentazione naturale degli animali selvatici come il lupo, il puma o il dingo.
In pratica la dieta Barf si basa sull’utilizzo di ossa e carne, a crudo, asserendo che questa alimentazione apporta tutti i nutrienti fondamentali ai nostri pelosi domestici, con l’aggiunta di un mix di altri cibi tritati e sminuzzati, nella misura del 50% della razione, che integrano quello che nella carne e ossa manca.
Billinghurst afferma, senza riportare dati scientifici, senza dimostrare prove se non aneddotiche, che gli animali che si cibano con la Barf, non hanno problemi dentali, problemi dermatologici, problemi alle orecchie, problemi agli occhi, problemi intestinali, renali, cardiaci, pancreatici, epatici e problemi immunitari. Hanno un minor rischio di sviluppare infezioni e malattie degenerative, nonché il cancro. In pratica la dieta Barf permette all’animale di raggiungere il suo picco più alto di espressione genica.
BOOM!! TRoppo bello… ma sarà tutto oro quello che luccica?
Entriamo un pò più nel dettaglio…
La filosofia della dieta Barf fonda la veridicità delle sue tesi sul concetto che questa è la dieta che i nostri animali domestici hanno consumato per milioni di anni, e che è in realtà un ritorno al metodo di una alimentazione biologicamente appropriata che è stata abbandonata solo da 60-70 anni, quando gli alimenti trasformati hanno sostituito i metodi tradizionali.
C’è qualcosa che non torna…
Secondo uno degli studi più accreditati sull’origine della domesticazione dei gatti, questa è avvenuta circa 9000 anni fa, all’inizio del neolitico per intenderci.
Nella loro complessa storia evolutiva, i gatti domestici si sono incrociati più volte con diverse sottospecie selvatiche. Proprio per questo il processo di domesticazione non ha alterato profondamente le caratteristiche morfologiche, fisiologiche, comportamentali ed ecologiche dei gatti, a differenza di quello che è accaduto per esempio ai cani.
Il gatto durante l’addomesticazione è rimasto un carnivoro obbligato e la sua dieta “naturale” include una varietà di piccole prede tra cui topi, lucertole, uccellini, insetti che possono essere cacciati, catturati e mangiati. Al contrario, il cane, addomesticato circa 12000 anni fa, si è adattato a mangiare di tutto compreso verdure frutta e tutto ciò che restava dalla “tavola” e che l’uomo scartava dalla sua alimentazione, compreso pane, pasta riso e amido in generale. infatti, il cane differisce dal lupo per 36 caratteri del suo genoma, e almeno 10 di questi giocano un ruolo chiave nella digestione dell’amido e dei grassi. Queste modifiche del genoma sono state cruciali e fondamentali per portare a termine il processo di addomesticazione del cane. Di fatto se non fosse stato così per il cane, sarebbe stato impossibile adattarsi alla vita con l’uomo.
Per cui quello che è il fondamento della dieta Barf viene di fatto minato alla base dei suoi concetti. I cani domestici non sono lupi o dingo o coyote, la cui alimentazione deve essere, in natura, a base di carne e ossa. A tal proposito però mi sono incuriosito e sono andato a studiare quale fosse la dieta che, in tutti gli zoo del mondo, veniva data ai canidi per mantenerli in salute. Ho scoperto che, secondo le linee guida dell’associazione mondiale degli zoo e acquari, l’alimentazione principale dei canidi selvatici in cattività, lupi rossi, lupi grigi e coyote deve essere “un alimento commerciale nutrizionalmente completo e equilibrato per cani domestici!!!”
Questa dieta deve rappresentare il 90-95% dell’alimentazione, mentre solo un 5-10% potrà essere a base di carne, ossa e carcasse. Quindi in tutti gli zoo del mondo se si vuole mantenere in salute i canidi in cattività, bisogna alimentarli con crocchette commerciali per cani!!!
ahhh…p.s. a me non piacciono gli zoo sia ben inteso…ma non siamo qui a parlare di questo.
Vediamo ora quali sono le evidenze scientifiche che pongono dei seri dubbi, se non addirittura che evidenziano gli svantaggi della alimentazione con dieta Barf.
Uno degli studi più recenti fatto dall’università di Monaco in Germania, ha dimostrato che animali alimentati con dieta Barf avevano una maggior disbiosi intestinale rispetto ad animali alimentati con dieta commerciale. Tradotto in parole semplici, la composizione della flora microbica intestinale, il cosiddetto microbiota, termine tanto di moda e che descrive la totalità dei batteri, funghi, archeobatteri, protozoi ⎼ e dei virus che vivono e colonizzano l’intestino del cane, gatto o uomo che dir si voglia, era completamente alterata nei cani alimentati con dieta Barf o comunque con una dieta basata principalmente con carne cruda. I principali patogeni riscontrati erano l’escherichia coli, gli streptococchi e i clostridi…diciamo batteri non proprio simpatici ne per i nostri pelosi ma nemmeno per noi umani.
Per rimanere sempre in tema di rischio batteriologico, che riveste tra l’altro un aspetto importantissimo per la salute pubblica, ovvero la riduzione del rischio di trasmissione di patologie dagli animali all’uomo, è stato dimostrato da diversi studi che i prodotti crudi usati nell’alimentazione animale, cioè il cibo stesso che viene usato nella preparazione della dieta Barf, è spesso contaminato con microrganismi. I più comuni sono ancora una volta l’escherichia coli, la salmonella, i clostridi, il campilobacter e la listeria. In aggiunta, la carne cruda può essere contaminata con pericolosissimi parassiti come il toxoplasma. Ne ho parlato in due precedenti puntate della rubrica I consigli del Vostro Vet, la n. 26 e n. 27..sui rischi della toxoplasmosi sia nei nostri pelosi che nella donna in gravidanza.
Motivo per cui, così per come avviene per l’alimentazione umana si raccomanda la cottura del cibo che è fondamentale per la sicurezza biologica dell’alimento, oltre che essere un fattore determinante per aumentare la digeribilità e la biodisponibilità di alcune proteine vegetali e l’inattivazione di numerosi fattori antinutrizionali come le tripsine e le chimotripsine.
Inoltre uno studio americano del 2001 ha dimostrato come tutti i campioni sottoposti ad analisi di cibo preparato a casa o preconfezionato crudo hanno squilibri nutrizionali multipli, alcuni dei quali potrebbero avere pesanti effetti sulla salute dei nostri pelosi. ad esempio è frequente un alterato rapporto calcio fosforo, che negli animali in accrescimento determina spesso iperparatiroidismo secondario con malessere, inappetenza, scarsa tolleranza all’esercizio fisico e fragilità ossea con possibili fratture spontanee. Frequenti sono le carenze di vitamine A ed E, addirittura sotto il livello minimo rilevabile, mentre la vitamina D raggiunge livelli doppi rispetto il massimo ammesso.
Le diete basate su carne e prodotti crudi hanno un elevato contenuto di grassi. Questo se da una parte è motivo di brillantezza del pelo e fuorviante percezione di salute da parte dei proprietari, dall’altra è causa di disordini e disturbi gastrointestinali in alcuni animali mentre in altri ne aumenta il rischio di obesità.
Sia chiaro, molti pelosi mangiano cibo crudo senza sviluppare problemi, ma a volte, anche in animali adulti e sani, le problematiche possono essere gravi e mettere in pericolo la vita del nostro amico a quattrozampe.
Ritorno sull’aspetto della contaminazione batterica e parassitaria perchè ora come non mai, di questi tempi con l’infezione del Coronavirus in corso, siamo quanto meno informati e consapevoli che le malattie infettive possono spargersi e contaminare altri individui in un attimo. Ad esempio la eliminazione della salmonella nelle feci può durare fino a 7 giorni e le normali misure di pulizia e disinfezione delle ciotole del cibo non sono sufficienti ad eliminarla.
E tutti sappiamo quanto è pericoloso questo germe per noi, loro e altri animali. Altri problemi di salute derivati spesso dall’alimentazione con ossa, come appunto è la dieta Barf, sono: fratture dentali, ossa incastrate tra i denti e danni al tratto gastroenterico. Infatti le ossa determinano ostruzione e perforazione dell’esofago, stomaco, intestino o colon. Ancora, è stato osservato nei cani alimentati con dieta Barf un incremento dei livelli di tiroxina e segni clinici di ipertiroidismo, evento in realtà rarissimo in condizioni naturali! Questo perchè spesso le diete a crudo Barf o similari contengono non solo ossa polpose e carne cruda, ma spesso frattaglie, tra cui la trachea a cui è attaccata la tiroide, ricca di iodio. E cani alimentati con diete così preparate hanno spesso livelli di tiroxina alti. Una indagine svolta nel 2013 in America, condotta dall’Associazione Medica Veterinaria Americana ha concluso che “purtroppo, sembra che molti proprietari convinti dalle affermazioni sui benefici dell'alimentazione a crudo, non siano particolarmente interessati alle opinioni e alle prove scientifiche dei medici veterinari” Permettetemi ma…non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!!! Ancora, il sondaggio rivela che le opinioni dei proprietari che preferiscono l’alimentazione Barf o similare sono formate da una risposta emozionale al bisogno di benessere e alta qualità della vita del proprio animale domestico, ma comprendono anche elementi di avversione alla pratica veterinaria ufficiale. Questo è dovuto soprattutto al fatto che molti tra quelli che promuovono la dieta Barf, favoriscono una narrazione cospirativa sull’industria del Pet Food. Ad ogni modo ulteriori studi saranno necessari per permetterci di comprendere meglio gli effetti a lungo termine dell’alimentazione Barf per cani e per gatti. Il consiglio comunque per quei proprietari di pelosi che vengono nutriti con un dieta a crudo Barf o similare, è quello di essere sottoposti annualmente oltre alla visita clinica anche ad esami del sangue, compreso i livelli di tiroxina, ed pure ad esami delle urine.