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Giardia nel cane e nel gatto: un vero rompicapo

Santa Lucia vet - Bellaria Igea marina - piante cop

La Giardia è un parassita intestinale del cane, del gatto ma anche dell’uomo.

Infatti è una zoonosi, ovvero una malattia che i nostri pelosi possono trasmettere all’uomo, e viceversa.

Si hai capito bene, noi possiamo prendere la Giardia dal quattrozampe, ma il quattrozampe può prendersi la Giardia da noi.

In verità la questione è ancora allo studio degli scienziati fatto sta che la Giardia é un parassita tra i più diffusi nel regno animale e seppure causi molto spesso nausea, vomito, diarrea e dimagramento, sia in forma acuta ma anche cronica con quadri clinici a volte complessi, diversi studi in realtà stanno disegnando un aspetto molto intrigante della infestazione da Giardia.

Ovvero che in alcune situazioni rivesta un ruolo protettivo e benefico sia nell’uomo ma anche nel cane e nel gatto.

Leggendo questo articolo andremo a scoprire come stanno veramente le cose. Inoltre ti svelerò qual è l’esame a basso costo per identificare il parassita e come il Veterinario ti può far risparmiare un bel pò di soldi evitando costosi esami di laboratorio.

Se sia più giusto ripetere il trattamento contro la Giardia nonostante il peloso sia ormai senza sintomi ma il test è ancora positivo, o piuttosto non trattare correndo il rischio comunque della diffusione del parassita e che possa infettare l’uomo?

La questione non è semplice.

Anche se poi vedrai che alla fine del nostro articolo il dott. Abbondanza trova il modo di renderla facile…ma non voglio anticiparti nulla…

Dobbiamo però iniziare con alcune doverose premesse. Innanzitutto devo dirti che la Giardia è un parassita molto contagioso, grazie anche alla capacità di sopravvivere nell’ambiente esterno e alla elevata capacità infettante delle “oocisti”, la forma del parassita che attaccherà l’ospite.

Infatti bastano 10-20 oocisti per dare malattia, non migliaia e migliaia.

Inoltre nel suo ciclo biologico non ci sono ospiti intermedi, ma come esce dalla porta di servizio (dal di dietro per intenderci), entra poi rapidamente dalla porta principale (ingresso dalla bocca).

Comprendi quindi che la diffusione della malattia é facilitata, così come comprendi la semplicità con cui un animale si può continuamente reinfestare da solo in maniera quasi continua, se non si adottano misure di igiene e disinfezione ambientale.

Questo è il motivo per cui il Veterinario spende molto tempo su questo basilare aspetto, ovvero di spiegare che è necessario pulire bene la parte dopo che il peloso è andato al bagno…

Ma soprattutto di evitare di farsi sbaciucchiare sapendo che magari se non abbiamo provveduto noi a pulirlo, ci ha pensato da solo con delle belle slinguazzate autopulenti…

Ma come si diagnostica la Giardia?

Ci sono diverse tecniche mediante le quali è possibile fare la diagnosi di Giardia nel cane e nel gatto.

C’è la ricerca a fresco, così chiamata perché si preleva direttamente il materiale da esaminare dalla porta di servizio e si esamina subito al microscopio.

E’ interessante osservare che il movimento della Giardia viene definito a “foglia che cade”, proprio per l’andamento irregolare che manifesta nel preparato.

E’ un esame che a mio avviso andrebbe sempre fatto, perché in alcuni casi ti aiuta a capire se il peloso va trattato o meno.

Ma purtroppo ha bassa sensibilità per cui non è sempre facile poter osservala. Inoltre permette di osservare la presenza della forma vegetativa del parassita, non la forma infettante costituita dalla “ciste”, ovvero quella che garantisce la resistenza nell’ambiente esterno. Quindi il fatto che la troviamo nel

preparato significa che c’è un’attiva replicazione del parassita nell’intestino al punto che si ritrovano nelle feci…

Motivo per cui è tassativo mettere il cane o il gatto sotto terapia!

Il secondo esame che è possibile fare è la ricerca delle “oocisti” dopo flottazione in Solfato di Zinco.

Il terzo esame sono le metodiche immunologiche (Elisa, IFA), quelle eseguite in clinica con i test cosiddetti antigenici rapidi.

Ormai ai tempi del Covid-19 siamo esperti e sappiamo tutti cos’è un test antigenico…

E da ultimo con il test molecolare, la PCR fecale.

Tra questi, quello che presenta la migliore sensibilità e specificità e senza dubbio la flottazione in solfato di Zn. Ed è anche quello più economico tra tutti, a differenza dei test antigenici che sono un pò più costosi.

Dato che poi a volte è necessario ripetere più volte gli esami perché è facile la reinfestazione… scegliere un test che sia anche economico permette di farti risparmiare un bel pò di soldini, e questo non è mai sbagliato.

Se proprio vogliamo trovare un difetto a questo esame è che, dato che la Giardia elimina le oocisti in maniera intermittente, dobbiamo raccogliere i campioni a giorni alterni per almeno 2-3 volte, in maniera da essere sicuri di avere materiale sufficiente da poter analizzare.

Del resto anche la recente letteratura ha confermato che questo esame rappresenta il gold standard.

Al netto di questo, andiamo al nocciolo del problema e affrontiamo l’elefante nella stanza!

Ovvero la presenza di un test positivo significa che il peloso è da mettere sotto terapia?

Perché se è vero che la presenza di sintomi quali appunto nausea, vomito, diarrea, dimagramento, dolori addominali siano da imputare ad una massiva infestazione, ancora non é noto il reale meccanismo attraverso il quale la Giardia dia patologia.

Che sia per danno diretto alle cellule intestinali, o per una stimolazione antigienica che altera il sistema immunitario intestinale, o per una risposta “allergica-infiammatoria”, fatto sta che non è ben chiaro come appunto questo parassita causi malessere, maldigestione e ipermotilità intestinale.

Addirittura ci sono sempre più articoli che ci dicono che la Giardia non sempre è patogena, ma possa essere un co-fattore patogeno.

Infatti spesso nei soggetti giovani esistono infestazioni multiple, da virus, batteri, vermi, altri protozoi, oppure ci sono fattori legati allo stress come la nuova casa, o l’alimentazione, ad esempio la Dieta Barf che altera completamente il microbioma.

Ecco che l’insieme di queste condizioni permette che la Giardia possa moltiplicarsi e invadere l’intestino causando la sintomatologia che conosciamo.

Perché un dato è certo, cioè che la Giardia sia un abitante naturale dell’intestino e faccia parte del microbioma.

 Quale che sia però il suo ruolo o la sua funzione non ci é ancora dato a sapere.

Ecco perché sorge il dilemma… tratto o non tratto il peloso in cui ho eseguito il test è mi ha dato positivo?

Per rispondere a questa domanda ho elaborato un algoritmo, ovvero una successione di passaggi da fare, per arrivare ad ottenere il risultato desiderato.

A te come proprietario servirà a poco, ne trarrà più utilità il Medico Veterinario, ma serve soprattutto per farti comprendere come la decisione si debba basare su un opportuno ragionamento prendendo in considerazione i tanti aspetti.

Ad esempio se il peloso è giovane, un cucciolo o un gattino ed è sintomatico occorre trattare con i farmaci e con il cambio alimentazione, probiotici, immonostimolanti e tutto il corollario di integratori per far star bene il peloso…

Ma se dopo un paio di settimane si ripete il test ed è positivo ancora, però questa volta asintomatico,  allora bisogna considerare se sia il caso di ripetere il trattamento, perché ad esempio in famiglia ci sono anche bambini o anziani, cioè soggetti suscettibili alla infestazione, o magari altri animali che potrebbero infettarsi, oppure non ripetere il trattamento perché ormai il cane sta bene e non ha sintomi.

Infatti se non ci sono, in questo caso si preferisce non trattare

ma adottare adeguate misure igieniche che limitano la diffusione ambientale e tenere semplicemente controllato il cucciolo ad intervalli regolari con degli esami delle feci,

da fare nella maniera più economica come abbiamo visto prima, cioè flottazione in solfato di zinco!

E se invece abbiamo un soggetto adulto positivo alla Giardia,

che mostra i segni di vomito, diarrea, dimagramento??

Ha sicuramente senso trattarlo, anche solo fosse per capire che peso dare alla presenza della parassita ed eventualmente eliminarla dal tavolo dei sospettati….

Ma se dopo 2 settimane ha ancora sintomi e rifacciamo il test ed è ancora positivo, occorre fare un ragionamento sul reale significato di quel risultato.

Questo perché la Giardia non è in grado di dare, in un animale adulto, un cosi abbondante corollario di sintomi nonostante il trattamento, perché come detto la Giardia è un normale abitante del microbioma e convive normalmente assieme a tanti altri protozoi, batteri, virus, funghi e altro.

Solo per dirti una curiosità, sai che non siamo soli nel nostro corpo… si, ok,  non siamo soli nemmeno nell’universo ma questo è un altro argomento e non voglio addentrarmi in considerazione filosofiche religiose…

volevo solo dirti che per ogni cellula del nostro corpo ci sono circa 10 altri microrganismi nel nostro intestino…pazzesco non trovi?!!

Ma torniamo al nostro quattrozampe adulto ancora sintomatico e positivo alla Giardia nonostante il trattamento…

Questo è un soggetto che dovrà fare degli altri accertamenti, perché non sarà la Giardia la causa del suo malessere.

Ad ogni modo, delle domande bisognerà porsele del perché è tornato positivo…

ed uno dei motivi è sicuramente dovuto al grande potere infestante, al punto che gli animali si reinfestano andandosi a leccare la zona perianale perpetuando la positività.

Però è importante non confondere la diagnosi e dare per scontato che la positività al test sia il vero motivo del malessere del peloso… per cui è necessario fare, come detto,

altri accertamenti, altri esami per capire la causa.

Come si tratta la Giardiasi?

Esistono diversi farmaci che si possono utilizzare, il più usato è il Fenbendazolo, per 5 giorni.

A volte se si deve ripetere il trattamento, a volte si usa in associazione con un antibiotico o altri farmaci antiparassitari.

Di solito il trattamento è molto efficace nell’eradicare la infestazione, ma appunto occorre fare molte attenzione al pericolo reinfestazione che arriva dal trovare nell’ambiente ancora le oocisti.

Per questo non mi stancherò mai di ripetere e ricordarti di mettere in atto tutte le misure igieniche necessarie per impedirlo.

Perché appunto la Giardia è una zoonosi, ma con le dovute considerazioni.

Innanzitutto di Giardia ne esistono diversi tipi definiti assemblaggi.

Ogni specie animale ha le sue Giardie, ma é anche possibile che ci possa essere una contaminazione crociata.

In un recente articolo dove è stata fatta una meta analisi ed una revisione sistematica del ruolo effettivo nel gatto come causa di zoonosi nell’uomo è emerso che seppur la maggior parte dei gatti aveva Giardia specifiche dei felini, un 38,7 % di loro albergava anche il genotipo che infetta l’uomo.

Quello che appunto ancora non si è compreso appieno, ma che necessariamente pone l’accento sulla massima attenzione, è se i nostri cani e gatti che albergano a volte i genotipi infestanti l’uomo, possono essere il serbatoio della malattia dell’uomo o se il reperto riveste un ruolo marginale e sia piuttosto vero il contrario, cioè che siamo stati noi, ad infestarli.

Sia direttamente, sia perché hanno trovato la Giardia nell’ambiente.

Ad ogni modo sembra che il reale rischio di trasmissione da loro a noi è basso.

Ma non bisogna abbassare la guardia contro la Giardia.

Condividi il nostro articolo, in modo che sempre più proprietari di cani e gatti possano essere informati e consapevoli sui reali pericoli che questo parassita provoca ai nostri pelosi e a noi stessi.